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domenica 23 dicembre 2012

Natale 2012- My Wishlist

"Christmas waves a magic wand over this world, and behold, everything is softer and more beautiful."
(Norman Vincent Peale)
 
Otto idee per un Natale speciale in piena eleganza. Ecco la mia lista dei desideri.

Tra poche ore sarà tempo di aprire i regali. In barba alla crisi -motivo principale per cui ricorderemo questo come uno dei Natali più austeri degli ultimi decenni -vogliamoci bene e buttiamo giù la nostra lista dei regali. Ecco la mia!
 
Una ventata di allegria, con colori fluo e materiali innovativi: ecco le collane di Liat Ginzburg, artista israeliana, che colora il nostro Natale con la sua arte. Pezzi unici, innovativi e super colorati, vi aspettano su www.birikbutik.com
Liat Ginzburg

 Ricordiamoci di santificare le feste: quale miglior modo se non comprare i meravigliosi orecchini a forma di croce smaltati in oro di Alessandra de Tomaso? La designer milanese sta sfornando collezioni super, dal pizzo siculo style agli abiti in chiave Fifties, dagli accessori borchiati ai colletti bon ton. Inedito connubio di aggressivo e classico. Chi vi scrive se n'è innamorata!
 
Alessandra De Tomaso

Per gli amanti degli evergreen (nonché per chi ha ancora qualcosa nel salvadanaio!), non possiamo non citare lei, la mitica Chanel 2.55. Intramontabile eleganza.
 
Chanel
 
Deliziose e non meno griffate, ma con gusto, le mini pochette Lanvin, con decorazioni natalizie.
 
Lanvin

Dopo anni di tacchi, questo Natale abbiamo il coraggio di andare controcorrente, e lasciamoci regalare un paio di comode scarpe basse. Si chiamano loafer shoes, o babouche, sono di velluto o camoscio, richiamano un'eleganza antica, sofisticata e nobiliare, un allure molto francese, e -oltretutto- sono pieno must have di stagione. In foto, modello di Jimmy Choo.
 
Jimmy Choo

Nella mia wishlist anche un consiglio per lui: pochette GiosBrun. Sartoria extra luxury situata nel cuore della Capitale, in zona Parioli. Veste l'uomo come un dandy, e ora, anche il bambino. Very chic.
 
GiosBrun
 
Natale tempo di vacanze, e un buon libro è sempre un ottimo accompagnatore. Must read per questo Natale 2012:
-"Lillian Bassman: Lingerie": una collezione di ritratti della celebre fotografa. Per dive moderne.
 
 
-"The eye has to travel", dedicato alla mitica Diana Vreeland, con la nipote Lisa Immordino Vreeland che ne traccia un ritratto a trecentosessanta gradi.
 
 
-"Famous Frocks- Abiti da Star". Nuovissima uscita, un libro di Sara Alm e Hannah McDevitt, con cartamodelli ed istruzioni per imparare a vestirci copiando il look delle dive, da Audrey Hepburn in "Breakfast at Tiffany's" in poi. Per vere fashion addicted.



Infine, last but not least, ogni occasione è buona per amarsi. Quindi, uomini, siate generosi. Un diamante è per sempre. Per Natale ancora di più. Tiffany vince su tutti, per i meravigliosi solitari.
 
Tiffany
 

Infine, cosa regalare a noi stesse? Che sia un nuovo taglio di capelli, un nuovo stile di vestiario, o un bastimento carico di buoni propositi, l'importante è che ci sia tanta, tanta serenità e tanto amore, per noi stesse e per gli altri.

Auguri in bellezza!!!


venerdì 21 dicembre 2012

Norma Kamali-Il futuro è donna

"Be sure what you want and be sure about yourself. Fashion is not just beauty, it’s about good attitude. You have to believe in yourself and be strong."
(Adriana Lima)
Geniali invenzioni, estrema open-mindedness. Tributo a Norma Kamali, trendsetter ante litteram

Una carriera nata come illustratrice di moda. Diplomatasi presso il Fashion Institute of Technology di New York nel 1964, origini basche e libanesi, Norma Kamali è stata la prima in tutto: la prima a capire la portata della rivoluzione degli anni Sessanta, la prima a sperimentare nella moda -tante sono le sue invenzioni, dal tessuto del paracadute per gli abiti da sera al cappotto stile sacco a pelo, fino alla sneakers con tacco alto- la prima ad espandersi nei mercati orientali, la prima ad intuire le potenzialità offerte dalla tecnologia, usando video promo ed eBay. Celebri i suoi costumi da bagno super sexy, che contribuirono alla consacrazione di Farrah Fawcett: chi non ricorda la splendida Charlie’s Angel strizzata in un costume da bagno rosso fuoco? Audaci, le sue innovative creazioni, da vera trendsetter.
 
 
Farrah Fawcett col costume da bagno che ha reso celebre Norma Kamali
Brooke Shields in Norma Kamali
 
La designer, nata nel 1945, da sempre avanti in tutto, fu notata da Harper’s Bazaar già nel lontano 1967, quando, ancora illustratrice di moda, arrotondava lavorando per una compagnia aerea, e, appena poteva, fuggiva a Londra, immergendosi anima e corpo nell’atmosfera swinging, per poi aprire lì una sua prima, piccolissima, boutique. Poi, la svolta e l’apertura dei suoi negozi nella Grande Mela, e la consacrazione. Diana Ross, Cher e Bianca Jagger, le sue prime clienti.
 
 
Una donna che ha saputo gestire un impero senza mai cullarsi nelle sue -tante- vittorie, continuando a creare e sperimentare, collezionando un successo dietro l’altro. Progetti che eludono i confini del fashion biz, ampliandone gli orizzonti, in un inedito connubio di moda e design. Sempre in crescita, le sue linee, come OMO (On My Own) o Kamali Culture, che nasce con l’intento di democratizzare le sue creazioni, dal momento che si tratta di pezzi al di sotto dei cento dollari.
 
Un ritratto della designer
 
La fashion designer continua a buttarsi in nuove imprese: Impegnata contro la mercificazione del corpo femminile, Norma Kamali ha recentemente preso parte ad Hey Baby, un’audioconferenza che la vede in prima linea a favore delle donne, dall’alto della sua esperienza come osservatrice, da oltre cinquant’anni, delle insicurezze femminili. Una donna libera, moderna, all’avanguardia.
Perché il futuro è donna.
 
 Articolo apparso originariamente su www.DModa.it

mercoledì 19 dicembre 2012

Must have A/I. Pashmina: W il Minimal-chic

"The most beautiful clothes that can dress a woman are the arms of the man she loves."
 (Yves Saint Laurent)
Best winner dell'eleganza nei mesi freddi è lei: la pashmina.

Maestosa, imperiale, sofisticata e minimale. Ricorda le toghe dei triumviri dell'antica Roma, ma anche i drappeggi dei pepli delle matrone e delle dee. Profuma di lontano, ci porta nei Paesi del Vicino Oriente, quasi alla riscoperta di un'antica femminilità ormai perduta. Un capo semplice, quasi banale, ma capace, da solo, di aggiungere un tocco di classe ad ogni mise.

 
 Capo principe del guardaroba femminile nei mesi invernali, sdoganato da First Ladies e teste coronate, nonché dalle icone di stile più seguite, la pashmina avvolge, fluidifica, nasconde, e -cosa non meno importante- riscalda. Declinata in tutte le grandezze e tessuti, dalla lana crochet al cachemire, dalla tinta unita alle splendide fantasie etniche delle donne dei paesi orientali, la pashmina continua più che mai a mietere consensi, e ad affermarsi come incontrastato must have.

 
Tantissime sono le attrici, modelle, icone fashion paparazzate con pashmina al seguito. Perché non importa cosa si indossi, la pashmina dona a tutte, magrissime e curvy, altissime e piccoline. Capace di aggiungere un tocco di colore e di luce ad ogni capo, dal tailleur piu rigoroso al tubino più sexy -Charlotte Casiraghi docet. La bella principessa monegasca l'ha infatti sfoggiata spesso, anche come semplice scialle sopra tubini scollati.

Charlotte Casiraghi
Letizia Ortiz
L'ex Premiere Dame Carla Bruni Sarkozy
Meryl Streep in "La mia Africa" (1985)
Ancora la Streep in "Prime" (2005)
 
Raffinata, di classe, finalmente un capo che ridona alla donna un candido pudore ormai perduto, nel riscoprire l'enorme potenziale di femminilità e sex appeal dell'atto del coprirsi. Calda, avvolgente, sta benissimo anche sopra una mise leggera, assumendo la funzione di capospalla, se di cachemire.
Un trionfo del minimalismo, per un capo spesso ignorato, ma che dovrebbe invece essere riscoperto, in tutta la sua semplice eleganza.
Perché -è proprio il caso di dirlo- less is more.

Articolo apparso originariamente su www.DModa.it

mercoledì 12 dicembre 2012

Maria Cristina Franco- The next big thing della fotografia italiana

"Ogni donna ha una vita segreta, fatta di desideri inconfessabili. È questo che voglio far emergere".
(Miles Aldridge)
 
Entusiasta, giovane, creativa: un talento italiano di cui certamente sentirete parlare. Maria Cristina Franco si racconta in esclusiva
 
Camaleontica, versatile, mai uguale a se stessa, una personalità dalle mille sfaccettature, che la rende capace di spaziare, con estrema disinvoltura, dal reportage -sulle tracce di un genio del calibro di Elliot- al glamour, al fashion.
Una carriera in crescita, tra lookbook, pubblicazioni, mostre e riconoscimenti.
 
Primo Premio Giugno Locrese
 
Laureata in Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza (una tesi sulla fotografia con un'intervista al grande maestro della provocazione, Oliviero Toscani), specializzata in Fotografia e in Fashion Still Life Advanced presso l'Istituto Europeo di Design di Roma, Maria Cristina è precoce nel suo amore per la fotografia: a soli sette anni, le prime foto, per gioco.
"Le altre bambine giocavano con le Barbie e io mi facevo regalare da mia mamma la mia prima macchina fotografica", spinta da un lungimirante zio, fotografo autodidatta.
Anche nella fotografia di moda sfoggia classe da vendere ed incredibile self confidence e capacità organizzativa degna della migliore businesswoman.
Audace e al tempo stesso elegante, nei suoi scatti c'è grinta, curiosità e graffiante fame di creatività. Molto del miglior Miles Aldridge, declinato in chiave femminile, nei suoi editoriali dai colori fluo, in pubblicazione.
 
 
 
Come ti rapporti ai soggetti che fotografi?
 
Sono una persona molto timida, ma quando devo fotografare qualcuno non posso permettermi di esserlo, e perciò cerco di mettere la persona che ho davanti a suo agio, cerco di ascoltarla e di farla sentire come se fossimo già amici da una vita. Cerco di creare una sintonia, e fino ad oggi devo dire che ci sono sempre riuscita, in modo del tutto naturale. Sono una persona molto umile e molto tranquilla, mi rapporto con gli altri per come sono nella vita reale. Ho un potere empatico, se così si può chiamare, innato. Riesco a socializzare subito con chiunque abbia di fronte, e questo aspetto psicologico mi aiuta molto a valorizzare i modelli e le modelle che posano per me. 
 
 
 



Ti ispiri a qualche fotografo in particolare?


Non ho un fotografo in particolare a cui mi ispiro. Mi piacciono in molti, prendo spunti da tanti, ma alla fine ciò che faccio è la traduzione di ciò che sono, al di là di ogni tentativo di definizione. Come in tante altre cose, nella mia vita, non ho particolari preferenze, ad esempio come nella musica, nel cibo, anche nella fotografia tendo ad essere molto aperta e curiosa. Vado a momenti, quello a cui mi ispiro varia da un momento all'altro, spontaneamente.
 
Io fotografata da Maria Cristina Franco
 
Simpatia, carisma, costanza e un dono -immenso- da coltivare. Una continua scoperta anche di se stessa e un continuo ampliare i propri orizzonti: la sua ultima fatica, una mostra di interesse quasi etnografico e folcloristico, "Gerace: mestieri non ancora perduti". Innumerevoli, i lookbook e le pubblicazioni, l'ultima delle quali su BeGlam. Caparbia, dalle doti comuniative eccellenti, perspicace e con una cultura di moda amplissima. Una personalità in fieri, uno stile tutto suo. Il Sud Italia incorona un altro genio: Locri, difficile realtà che le ha dato i natali, ha sfornato un talento immenso, in questa ragazza non ancora trentenne.

Il suo sogno nel cassetto, lavorare a Parigi.